mercoledì 3 aprile 2013

Le criticità del Progetto del Parcheggio Interrato in Brunelleschi:

Nei rilievi che illustrerò verrò a soffermarmi sulle diverse e molteplici criticità che
emergono dall’esame del contesto in cui viene ad essere collocato l’intervento finalizzato alla
realizzazione del parcheggio interrato di Piazza Brunelleschi. Alcune di queste criticità sono
indicate negli stessi elaborati predisposti dai progettisti: essi però le elencano asetticamente senza
contestualizzarle o senza offrire soluzioni.
A.1 – CRITICITA’ INTRINSECHE.
Sono quelle connesse all’esistente, in termini di viabilità, di presenza di passi carrabili, di
presenza di diritti di passaggio, di presenza di locali commerciali, di presenza di civili
abitazioni, di presenza di un Polo Universitario di Eccellenza, di presenza del complesso
immobiliare di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, di presenza
dell’Ospedale S. Maria Nuova.
A.1.1 - PASSI CARRABILI - SERVITU’ DI PASSO - VIABILITA’
Nell’elaborato PP1, punto 1.1, i progettisti, nell’analizzare il rapporto tra la “collocazione del
progetto”:
a) con piazza Brunelleschi, individuano quale punto critico l’esistenza di passi carrabili
negli edifici ubicati sul lato nord-ovest della Piazza e la servitù di passo esistente
sull’area (strada) ubicata lungo il lato sud-ovest della Piazza;
b) con riferimento alla viabilità esistente, scrivono “la viabilità stessa dell’area costituisce un
ulteriore punto critico, dato che la circolazione in entrata e in uscita da piazza Brunelleschi
avviene attraverso due sole strade, entrambe molto strette: in entrata si percorre via dei
Servi e si entra, sulla destra, in via del Castellaccio, mentre l’uscita avviene costeggiando
la Rotonda del Brunelleschi e rientrando su via degli Alfani”.
Le soluzioni previste sono rispettivamente:
s1) “mantenendo una distanza di 5 metri dagli edifici esistenti sui lati nord-ovest e sud-ovest della
piazza ….permette di eliminare le interferenze con i diritti di passo esistente, lasciando di fatto
inalterate le condizioni attuali, per quanto riguarda la presenza di passi carrabili e servitù di passo”
(Elaborato di progetto PP1, pag.1, punto 1.1)s2) “escludere dalla pedonalizzazione di gran parte della superficie della Piazza le sole vie di
entrata e di uscita dalla Piazza e dal parcheggio interrato” (Elaborato di progetto n. PP3 – Studio
di prefattibilità ambientale, pagina 3, punto 3).
A.1.2 – ULTERIORI ELEMENTI DI CRITICITA’ INTRINSECHE
A.1.2.1 – Nella cortina di fabbricati cinquecenteschi che si fronteggiano lungo il
lato di nord-ovest di Piazza Brunelleschi non esistono solo gli 8 passi carrabili
[31/rosso (n.21652), 35/rosso (n.21661), 41/rosso (n.3100/96), 47/rosso (n.12202), 57/rosso
(n.16177), 57A
/rosso (n.6836), 59/rosso (n. 1147), 61/rosso (n. 509)], rilevati dai progettisti
(vedasi rappresentazione in Soluzione 1 – planimetria della piazza, elaborato PP1,pag. 2), ma
anche:
a) diversi locali (in piano terra) destinati ad importanti attività commerciali:
negozio Bartolini (33/rosso) in collegamento diretto con via de’ Servi; locali a destinazione d’uso
commerciale contraddistinti coi numeri 45A
/rosso, 45/rosso, 43/rosso; copisteria Brunelleschi
(49/rosso); locale PINK STREET CLUB (n. 2 vani porta) in collegamento diretto con via de’ Servi;
ingresso alla Farmacia della Rotonda in angolo con via degli Alfani.
b) civili abitazioni disposte su 3-4 piani in elevazione, oltre il piano terra, con
accesso diretto da via del Castellaccio: portoncino di accesso ad unità abitativa a piano
ammezzato (civico n. 9); portoncino di ingresso a fabbricato comprendente 7 abitazioni (civico
n.11); portoncino di accesso ad unità abitative (civico n. 13); portone di ingresso a fabbricato
comprendente 8 abitazioni (civico n. 15); unità abitativa con accesso dal civico 37/rosso.
c) civili abitazioni disposte su 3-4 piani in elevazione, oltre il piano interrato ed
il piano terra, caratterizzate dall’avere il prospetto su Piazza Brunelleschi e
l’accesso da via dei Servi.
A.1.2.2 - Il tratto di strada di via del Castellaccio, che da via dei Servi conduce a Piazza
Brunelleschi, indicato dai progettisti come unica viabilità di entrata verso il parcheggio
interrato di Piazza Brunelleschi, non solo ha una larghezza di appena m. 3,70 (distanza
rilevata sia tra i numeri civici 10/rosso e 3/rosso, che tra i numeri civici 10 e 1), ma vede, da
entrambi i lati, a partire da via dei Servi:
a) diversi locali destinati ad importanti attività commerciali: [2/rosso e 4/rosso
(Negozio Sezione Aurea); 6/rosso, 8/rosso e 10/rosso (Agenzia Immobiliare 100 CASE); 14/rosso
(Quod Libet); uscita di sicurezza della Libreria dei Servi; uscita di sicurezza con funzione anche di
carico e scarico di merce (17/rosso e 19/ rosso) per il CONAD; locali 21/rosso, 23/rosso, 25/rosso
e 27/rosso del Museo Leonardo da Vinci; locali contraddistinti dai civici 1/rosso, 3/rosso, 5/rosso,
7/rosso, 9/rosso e 11/rosso];
b) passo carrabile autorizzato (16/rosso, autorizzazione n. 7672)
c) moltissime abitazioni disposte su 3-4 piani in elevazione, oltre il piano
interrato ed il piano terra, con accesso diretto da via del Castellaccio: civico n. 2
(portone per fabbricato di 10 abitazioni); civico n. 4 (portoncino per 3 abitazioni); portoncini per
abitazioni civico 6A
; portone per abitazioni civico n. 6; portone per abitazioni civico 8; portone perabitazioni civico 10; portone per accesso a 9 abitazioni (civico 3); portoncino per accesso ad 8
abitazioni (civico 7); portone per accesso a 6 abitazioni (civico 1).
d) plesso di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio (civici 10 e 12)
A.1.2.3 - Il tratto di strada di via del Castellaccio, che dall’uscita del parcheggio interrato
costeggiando la Rotonda del Brunelleschi immette su via degli Alfani , indicato dai progettisti come
unica viabilità di uscita dal parcheggio interrato di Piazza Brunelleschi, oltre ad
avere una larghezza di appena m.2,70 con marciapiede di appena 30 cm, vede:
- da un lato la gradinata di accesso alla Rotonda del Brunelleschi frequentata da moltissimi
studenti essendo in essa ubicato, tra l’altro, il centro linguistico universitario;
- dall’altro, il passo carrabile n. 61/rosso, il portone di accesso a fabbricato per civili abitazioni,
l’accesso alla Farmacia della Rotonda.
A.2 – CRITICITA’ ESTRINSECHE LEGATE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PARCHEGGIO INTERRATO
A.2.1 - La collocazione del progetto (Parcheggio interrato) in Piazza Brunelleschi
determina una INACCETTABILE LIMITAZIONE.
Poiché la circolazione di entrata e di uscita dal Parcheggio interrato avviene attraverso due sole
strade, entrambe molto strette (quella di entrata – tratto di via del Castellaccio - è larga appena m.
3,70 (con presenza di marciapiedi da entrambi i lati di larghezza compresa tra cm 50 e cm 70),
quella di uscita dal parcheggio – tratto di via del Castellaccio che lambisce la rotonda del
Brunelleschi - è larga ancora meno, metri 2,70 (con presenza di marciapiede da un lato della
larghezza di appena 30 cm), nel progetto si è ritenuto indispensabile l’esclusione di queste due
strade dalla pedonalizzazione.
Testualmente è scritto (Cfr. elaborato n. PP3, pag. 3): “gran parte della superficie della piazza sarà
pedonalizzata (ad esclusione delle sole vie di entrata/uscita dalla piazza e dal parcheggio
interrato).
In altri termini tutti coloro che, per un motivo o per un altro, devono accedere
ai locali ubicati negli edifici che prospettano su via del Castellaccio, cortine
continua di edifici che va da via dei Servi fino a via degli Alfani, ed hanno solo
accesso da questa strada, non possono recarvisi a piedi!!!
A.2.2 – La collocazione del parcheggio interrato (rampa di uscita) ad una
distanza di soli m. 5,07, come previsto nel progetto, tra la struttura del parcheggio interrato
ed il fronte dei fabbricati esistenti sul lato di nord-ovest, viene a limitare notevolmente se
non a impedire l’uso dei passi carrabili, a non consentire le operazioni di carico e scarico, a
non rendere possibile l’apertura di un pur piccolo cantiere per interventi edili sui fabbricati, ecc. Va
osservato, infatti, che l’ingresso e l’uscita dei veicoli dai passi carrabili può avvenire solo
perpendicolarmente all’asse stradale.Per tale motivo oggi esiste una fascia di rispetto, tra il fronte dei fabbricati in cui sono ubicati i
passi carrabili e la linea di inizio del parcheggio di superficie in Piazza Brunelleschi, larga metri
10,50 (la distanza è stata rilevata in corrispondenza del civico 47/rosso, passo carrabile n.
12202): ciò rende possibile ovviamente entrare ed uscire dai passi carrabili in sicurezza e senza
alcun intralcio con la circolazione ordinaria, rende possibile la sosta per le operazioni di carico e
scarico, rende possibile l’installazione di ponteggio per interventi di ristrutturazione e/o di
manutenzione ordinaria sui fabbricati esistenti, rende possibile la pedonalizzazione dell’area
indipendentemente dalle dimensioni del marciapiede esistente.
A.2.3 Il parcheggio interrato per essere ubicato ad una distanza di appena 5
metri dagli edifici esistenti sui lati nord-ovest e sud-ovest della piazza e di 3
metri dall’Istituto dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra,
viene a minare la loro STATICITA’.
Nella relazione tecnica strutturale (elaborato PP2, pag. 10; 17-18) si legge:
- “La tecnica costruttiva prevede la realizzazione di pannelli di diaframma a protezione dello scavo
lungo il perimetro del parcheggio ciascuno di larghezza 250 cm e spessore 65 cm spinti ad una
profondità di circa 18 m. dal piano di campagna in modo da attestarsi nelle argille”.
- “Considerate l’entità delle spinte del terreno e le dimensioni in pianta dell’area oggetto
d’intervento…..la spinta sui diaframmi sarà contrastata per messo degli stessi solai che
costituiscono gli orizzontamenti definitivi (metodologia costruttiva TOP DOWN)”.
- “Le opere provvisionali hanno uno schema su appoggi e non presentano mai uno schema a
mensola, non ipotizzabile per il dimensionamento delle strutture di contenimento che presentano
un elevato fronte di scavo ed elevati carichi per la presenza degli edifici circostanti” .
- “….i pannelli di diaframma di dimensione 65 x 250 costituiscono i setti verticali portanti……il
collegamento tra i diaframmi e le travi in opera del primo impalcato a livello di piazza viene
realizzato mediante demolizione localizzata del diaframma in modo da permettere
l’alloggiamento delle armature…… Il solaio della piazza è del tipo Spiroll precompresso in quanto
in transitorio deve sostenere i carichi derivanti dal passaggio dei mezzi di cantiere”.
Con questo quadro di riferimento non è difficile ipotizzare che i lavori di costruzione del parcheggio
provocheranno sensibili cedimenti nei fabbricati circostanti.
Lo scavo da eseguirsi, infatti, interessa un’area di dimensioni rilevanti, sia in lunghezza che in
larghezza, ha un fronte di oltre 18 metri ed i diaframmi, che saranno spinti fino alla profondità di 18
metri dal piano di campagna, attraversano terreni con diverse caratteristiche fisico-meccaniche.
Inoltre i progettisti hanno deciso di ricorrere (per motivi economici) ad un sistema di
controventamento all’interno del volume di scavo, contrastando la spinta sui diaframmi per mezzo
degli stessi solai che costituiranno gli orizzontamenti definitivi.
Quindi il sistema previsto verrà ad esplicare la sua funzione di controventamento sui diaframmi per
l’intera altezza solo dopo la realizzazione dei solai piani, mentre in tutto l’ampio arco di tempo che
intercorre tra le fasi preliminari per la realizzazione dei singoli diaframmi (ognuno ha larghezza
m.2.50 , spessore m.0.65, lunghezza m. 18,00), che prevedono scavo, inserimento della gabbia di
armatura, getto di conglomerato, fino alla realizzazione dei solai di piano e loro connessione aidiaframmi a mezzo delle travi di coronamento dei solai di piano, non esiste idoneo
controventamento per contrastare la spinta sui diaframmi: spinte
che sono notevoli, sia perché il fronte dello scavo è elevato (m. 18), sia perché elevati sono i
carichi esercitati dagli edifici circostanti.
Va inoltre osservato che è praticamente impossibile collegare trasversalmente le armature dei
pannelli: essi, pertanto, sono elementi discontinui, e come tali potrebbero far registrare cedimenti
puntuali.
Essi, inoltre, in assenza dei solai di piano, cui è stato affidato dai progettisti il compito di
contrastare la spinta esercitata sui diaframmi, hanno un comportamento a mensola “non
ipotizzabile per il dimensionamento delle strutture di contenimento che presentano un elevato
fronte di scavo ed elevati carichi per la presenza degli edifici circostanti”.
Ora, poiché la trincea è larga e l’argilla molle si estende a grande profondità rispetto al fondo, la
deformazione laterale interessa una massa di terreno larga e profonda ed il cedimento
corrispondente può estendersi fino ad una distanza considerevolmente superiore alla profondità
della trincea.
Quando la trincea è scavata nella sabbia e la superficie del terreno adiacente la trincea sopporta
fondazioni superficiali fortemente caricate, come nel caso in esame, il cedimento si estende fino
ad una distanza pari alla profondità della trincea medesima, ossia fino a 18 m.1
In conclusione poiché gli scavi sono previsti ad una distanza di appena 3-5 metri dai fabbricati
circostanti essi saranno interessati da cedimenti delle fondazioni e dall’insorgenza di un quadro
fessurativo nelle murature dei piani fuori terra.
A.2.4 – Valutazione dei principali aspetti di pericolosità e vulnerabilità
geologica del territorio: fattibilità dell’opera e possibili effetti (temporanei e/o
permanenti) indotti dalla stessa sull’ambiente circostante e viceversa.
Vengono qui sinteticamente riportati i punti critici espressi nella Relazione Geologica
(illustrativa), elaborato PP4, pag. 37-38-39 a firma dei geologi dott. Giuseppe Tricarico, dott.
Piefrancesco Parisella, cui si rinvia per una lettura più completa.
1°) ”In relazione alla profondità di imposta del diaframma perimetrale [lo
strutturista ha previsto che i pannelli di diaframma (dim. cm 65 x cm 250) siano spinti alla
profondità di 18 m. dal piano di campagna penetrando in un banco argilloso per 3-5 metri n. d. s.]
sarà assolutamente necessario stabilire con estrema precisione la profondità del contatto
stratigrafico tra i depositi clastici grossolano e la sottostante successione argilloso limosa,
prestando inoltre particolare attenzione sia alla natura dello stesso contatto (ad esempio netto con
improvviso passaggio litologico,oppure sfumato con gradazioni,ecc.), sia alla sua geometria, che
dovrà essere accuratamente ricostruita allo scopo di rintracciare eventuali superfici inclinate,
oppure con andamento ondulato e/o irregolare”.
Dall’esame delle schede stratigrafiche, riportate nella relazione geologica da pag. 23 a pag. 26, di
sondaggi eseguiti in siti all’intorno di Piazza Brunelleschi, non si riscontra alla indicata profondità
di 18 m. dal piano di campagna il banco argilloso assunto come strato di approfondimento dei pannelli di diaframma, né tanto meno la presenza di una stratigrafia regolare (cfr. Sezione
geologica A-B, elaborato n. PP4, Tavola 01)
Ecco perché i geologi così scrivono a pagina 38 “Le indagini dovranno certamente prevedere
l’esecuzione di sondaggi a carotaggio continuo, in un numero per lo meno pari a 5-6 verticali di
perforazione,le quali dovranno in primo luogo permettere un’accurata ricostruzione stratigrafica del
sottosuolo interessato dall’opera in progetto. Le perforazioni a carotaggio…..dovranno raggiungere
profondità tali da intercettare ed indagare per uno spessore significativo la successione costituita
dai terreni argilloso-limosi, potendosi prevedere pertanto profondità dell’ordine dei 35-40 m. circa“
2°) ”Assolutamente importante è la determinazione delle caratteristiche fisico
meccaniche dei terreni che saranno interessati dall’opera in progetto, con la definizione
analitica non solo dei parametri di interesse prettamente ingegneristico necessari per la
ricostruzione del modello geotecnico del sottosuolo, ma anche dei parametri idrogeologici
indispensabili per una valutazione delle dinamiche della circolazione idrica e delle interferenze tra
la stessa e la struttura interrata”.
I geologi, a pagina 38 della loro relazione (elaborato PP4) così scrivono: “Nel corso delle
perforazioni, in corrispondenza degli orizzontamenti prevalentemente granulari, si dovranno
eseguire prove penetro metriche S.P.T. allo scopo di valutarne lo stato di addensamento e
parametri di resistenza, mentre in corrispondenza degli orizzontamenti con componente coesiva si
dovrà procedere con il prelievo di campioni indisturbati di terreno, da sottoporre a specifiche
analisi in laboratorio geotecnico”
3°) “In corrispondenza del sito di intervento si osserva una circolazione idrica
sotterranea caratterizzata da un flusso orientato all’incirca da est verso ovest, con gradiente
idraulico valutabile intorno allo 0,5%, certamente in diretta connessione idraulica con il livello del
Fiume Arno.
Il livello statico della falda in prossimità dell’area di Piazza Brunelleschi si attesta su valori prossimi
a 42 m s.l.m., ovvero circa 7 m. di profondità dal piano di campagna, con oscillazioni che, esclusi i
casi eccezionali, dovrebbero essere comprese in ± 1 m.”
Nel corso dei lavori questo sistema di circolazione idrica sotterranea verrà
completamente stravolto con pericolose ripercussioni sulla staticità dei fabbricati (si pensi al
recente crollo del fabbricato in via Chiaia a Napoli, si pensi alle cause dell’accelerazione delle
inclinazioni della Torre di Pisa). Si legge, infatti, nella relazione tecnica (elaborato PP2) “Il progetto
prevede la realizzazione di uno scavo che intercetta il livello di falda” (pag. 17) e “I diaframmi
perimetrali, attestati nelle argille, costituiscono una efficace barriera nei confronti del deflusso
dell’acqua di falda all’interno dello scavo (sifonamento) il quale sarà prosciugato mediante due
pozzi drenanti” (pag. 19).
I geologi in merito così scrivono: ”In corrispondenza di tutte le verticali di sondaggio si dovrà
procedere con l’esecuzione di un cospicuo numero di prove di permeabilità, le quali dovranno
interessare sia il complesso ghiaioso-sabbioso, sia il sottostante complesso dei depositi argillosolimosi, allo scopo di ricostruire un quadro sufficientemente dettagliato in merito alla conducibilità
idraulica dei terreni di interesse. Le dinamiche della circolazione idrica sotterranea dovranno
essere ricostruite attraverso la posa in opera e messa in esercizio di tubi piezometrici, in numero
non inferiore a 4, i quali dovranno essere progettati ed ubicati come elementi di presidio nelle
successive fasi di monitoraggio post-operam” (leggasi pag. 38), “….i rilievi della piezometrica incorrispondenza dei piezometri installati, sia in fase ante-operam, sia in fase post-operam saranno
assolutamente importanti per verificare le interferenze alla circolazione
idrica sotterranea imposte dalla presenza della struttura in
progetto”
Ed ancora a pagina 39: “Le stesse indagini dovranno essere precedute da un rilievo dello
stato di fatto degli edifici circostanti e, anche in ragione di evidenti evidenze di
dissesto, prevedere la messa in opera di opportuna strumentazione di monitoraggio e
controllo”.
4°) “PERICOLOSITA’ SISMICA LOCALE ELEVATA (S3)”: “Il sito oggetto
di intervento ricade in zona S3 a “pericolosità sismica locale elevata”, ove sono possibili effetti di
amplificazione sismica locale connessi alla disposizione stratigrafica dei terreni, alla
loro natura e caratteristiche geomeccaniche, ed a particolari condizioni geomorfologiche quali la
presenza di zone di raccordo con i versanti e/o di paleo morfologie sepolte” (leggasi pag. 34,
elaborato PP4).
Attesa la notevole pericolosità sismica del sito, i geologi hanno previsto una approfondita
campagna di indagini con prove dirette in sito. Si legge, infatti a pagina 38 della relazione “Una o
due verticali di sondaggio dovranno essere attrezzate per l’esecuzione di prove sismiche di tipo
down-hole, allo scopo di ricostruire il modello sismo-elastico del sottosuolo, determinare
l’andamento della velocità delle onde S con la profondità e valutare infine il parametro relativo alle
VS30 secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia di costruzioni. Alle prove downhole potranno essere affiancati almeno due stendi metri, incrociati tra loro, per prospezioni
geofisiche con metodologia MASW e una serie di misure HVSR (Horizontal to vertical Spectral
ratio) per la determinazione dei picchi di frequenza di vibrazione naturale dei terreni, in modo tale
da risalire ai valori della frequenza di risonanza delle onde S, da paragonare successivamente alla
frequenza di vibrazione propria della struttura in progetto”.
A.2.5 – INQUINAMENTO AMBIENTALE – DANNO ALLA SALUTE DEI CITTADINI
La collocazione del progetto, a causa degli elementi intrinseci presenti nella zona come
analiticamente indicati nelle sezioni che precedono A.1.1,A.1.2.1,A.1.2.2,A.1.2.3, viene a rallentare
notevolmente l’attuale circolazione: le auto in uscita dal parcheggio, sovrapponendosi al passaggio
di altri veicoli (anche dei pedoni?) in circolazione ordinaria, si imbottiglieranno in corrispondenza
della Rotonda del Brunelleschi (ammesso che riescano ad immettersi sulla corsia di marcia
ordinaria, larga appena m. 2,70). Ciò determinerà il blocco totale della circolazione di tutte le auto
che hanno impegnato le rampe di uscita dal parcheggio interrato, nonché un notevole
rallentamento del traffico in entrata su Piazza Brunelleschi. L’effetto conseguente è facilmente
intuibile: via del Castellaccio nel tratto da via dei Servi fino a Piazza Brunelleschi, essendo di
esigua larghezza (m.3,70) e presentando da entrambi i lati alti fabbricati disposti secondo cortine
continue, sarà una vera e propria camera a gas, così il tratto che da Piazza Brunelleschi,
costeggiando la Rotonda, mena a via degli Alfani.
Sorte migliore non avranno tutti i fabbricati circostanti la piazza (edifici esistenti in cortina continua
lungo i lati di nord-ovest e sud-ovest; edificio polivalente a costruirsi in sostituzione dell’attuale
Istituto di Costruzioni dell’università di Firenze, Edificio dell’Istituto Mutilati e Invalidi di Guerra,ecc.): il progetto, infatti, prevede anche l’immissione forzata nell’atmosfera dell’aria viziata che si
forma nel parcheggio, oltre quella naturale che proviene da un canale di aerazione previsto,
sempre in progetto, lungo tutto il perimetro del parcheggio (elaborato PP1, pag. 4).
CONCLUSIONE
Allo stato l’unica conclusione possibile da poter esternare è che la collocazione del progetto del
parcheggio interrato in Piazza Brunelleschi, anche se elaborato in forma preliminare e senza una
campagna adeguata di indagini sul sito e sulle sue interazioni con terreno, verrebbe a
COMPLICARE la vita a tutti (residenti, commercianti, studenti, operatori economici),
in quanto, come dimostrato dalle analisi condotte al contorno, l’intervento non è a servizio della
residenza, che pure è la componente prevalente della zona (siamo o no in Centro Storico,
immediatamente a ridosso e funzionalmente collegati con piazza Duomo e piazza della Santissima
Annunziata?), né tanto meno rispettoso delle necessità di tanti studenti universitari, italiani e
stranieri, che frequentano la Facoltà di Lettere e Filosofia, il Centro linguistico ubicato nella
Rotonda del Brunelleschi, l’Istituto di Costruzioni, il Laboratorio Sperimentale, riconosciuto con
apposito decreto dal Min. LL.PP., di Prove sui materiali.
Quindi riconoscendo che l’intero comparto ha una prevalente matrice residenziale di epoca storica,
con presenza di diversi edifici di classe 0-notificati e vincolati ai sensi della L. 1089/1939, sede di
numerose abitazioni e attività commerciali, che intorno alla piazza insistono diversi Poli universitari
di Eccellenza, non dobbiamo permettere un ulteriore notevole
abbassamento della qualità della vita (per effetto delle previste inibizioni
pedonali, delle difficoltà di accesso ai passi carrabili, delle difficoltà per la circolazione ordinaria,
dei pericoli per la staticità dei fabbricati), né tanto meno di veder minata la stessa
salute pubblica per effetto del notevole incremento dell’inquinamento atmosferico dovuto
all’ossido di carbonio proveniente dagli scarichi delle auto.
E’ evidente, anche, che Piazza Brunelleschi, da moltissimi anni abbandonata a sé
stessa, debba essere restituita alla sua funzione connaturata ai luoghi e
riqualificata unitamente alla due strade di ingresso ed uscita.
Per essere in pieno Centro storico, a ridosso di Piazza Duomo, a ridosso di
Piazza SS. Annunziata, per essere a prevalente vocazione residenziale,
suggerirei di pedonalizzare l’intero da via dei Servi a via degli Alfani,
consentendo il transito ai residenti, il transito per le operazioni di carico e
scarico merce, per interventi di urgenza da parte di artigiani, per l’accesso ai
passi carrabili autorizzati.
Per essere la piazza circondata da diversi Poli Universitari, una volta inibita la
sosta delle auto per l’intero comparto a partire da via dei Servi, fino a via degli
Alfani (compreso piazza Brunelleschi), suggerirei di realizzare uno spazio a
verde attrezzato, dove:- i giovani studenti universitari abbiano la possibilità di sedere, studiare,
chattare, confrontarsi tra loro e non essere costretti a sedere sui gradini della
Rotonda respirando gas di scarico o rischiare di essere travolti da motorini e/o
macchine se per un istante abbandonano la gradinata;
- le persone che abitano nei fabbricati che prospettano sulla Piazza e gli
operatori che lavorano nella zona possano trascorrere sereni e confortevoli
momenti di relax.
In conclusione è indispensabile che nella zona non si attui l’intervento
previsto che, come è stato dimostrato, non è a servizio della
residenza delle persone.
Bisogna prevedere, pertanto, anche con gli eventuali futuri interventi che
dovessero essere proposti dalla proprietà Ente Cassa di Risparmio, solo
interventi che mirino a rendere la Piazza e l’intero comparto più vivibile.
Firenze, 14 marzo 2013
Dott. ing. Giovanni Della Valle

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